Torna la rubrica dedicata alla valutazione settimanale dello stato di salute delle squadre del massimo campionato italiano di rugby.
Questa rubrica si basa su opinioni personali e non considera la classifica ufficiale.
Ogni settimana verrà proposta una graduatoria ipotetica, dalla posizione 1 alla 10, in base ai risultati ottenuti nel fine settimana precedente.
Lo scopo è stimolare commenti e discussioni civili, senza intenzione di influire sulla classifica reale.
Indicazioni:
Verde: squadre che migliorano la loro posizione.
Giallo: squadre che mantengono la loro posizione.
Rosso: squadre che peggiorano la loro posizione.
Stato dell’arte dopo la 11ᵃ giornata
Per Blasco Ibanez era “Sangue e Arena”, per noi che vediamo il rugby a Gennaio, è tutto fango e fatica.
I campi pesanti stanno caratterizzando gli ultimi turni del campionato livellando le qualità delle squadre più titolate e mettendo le inseguitrici sul sentiero giusto per portare a casa punti o risultati eccellenti. Nessuna sorpresa eclatante ma per il secondo turno consecutivo solo partite con margini di vittoria risicati.
Padova vs Lazio esce da questo concetto, ed era facilmente prevedibile, per il resto le prime della classe soffrono oltremodo l’impegno degli avversari e in più di un’occasione si salvano tenendo viva ogni speranza di play off.
A voler cercare note positive in questo rugby poco spettacolare dobbiamo anche noi sporcarci le mani e vedere chi delle squadre coinvolte fa ha avuto più voglia di vincere mettendo il cuore oltre l’ostacolo.

Se sei la più bella della classe viene logico pensare che tutti ci proveranno con te.
Per la seconda settimana Viadana non concede credito all’avversario portando a casa vittoria e punti correlati rischiando più del dovuto.
In una settimana dove è logico vedere gli uomini di mischia farla da padrone Farías continua la sua rincorsa al titolo di miglior giocatore del campionato portandosi a casa l’ennesimo premio POTM ma facendo sollevare dubbi sulla totale dipendenza della squadra dalle sue giocate.
Pavan non rinuncia mai al suo talismano ma forse potrebbe cercare alternative per dare anche più spessore a certi giocatori che non stanno rendendo quanto dovuto.

A differenza di Viadana, il Petrarca cerca soluzioni provando a giocare partite senza il suo talismano al numero 15.
L’avversario presenta poca resistenza e gli uomini di Jimenez possono cercare alternative e risparmiare energie per partite più probanti nei prossimi due mesi.
Raschiare un punto alla capolista può sembrare cosa da poco ma avendo ancora 7 turni e 35 punti potenziali dati da parte a casa ogni sforzo vale il gioco.
In una partita dal tempo effettivo molto alto, la stranezza per i padroni di casa sta tutta nell’aver gestito molto meno palloni dell’avversario ed aver accumulato comunque 16 calci contro. Troppi…

La partita meno spettacolare della domenica viene decisa dai minori errori che Rovigo commette nei confronti di un’ottima armata cremisi.
Il confronto tra i due sostituti numeri 10 lo vince Di Marco su Krsul.
L’apertura di Rovigo, in condizioni di campo veramente improponibili, sceglie comunque di variare pochissimo il gioco e non installa la propria squadra nella metà campo avversaria.
Non viene minimamente aiutato dai suoi tre quarti che spesso e volentieri avrebbero potuto risalire il campo in modo più semplice.
Queste scelte hanno permesso alle Fiamme Oro di arrivare allo scadere con possibilità di ribaltamento del match.
Rovigo paga le numerose assenze e dovrà cercare soluzioni o alternative al più presto possibile.

Si deve essere più contenti per aver realizzato 35 punti o per averne presi 32 in difesa?
Valorugby Eilia esce dal derby contro i Lyons con questa domanda da risolvere in settimana.
Tutte le statistiche parlano di un netto dominio di Reggio Emilia, tra possesso palla e territorio e le poche penalità concesse fanno ben sperare per il futuro, ma la totale mancanza di controllo della partita solleva più di un dubbio.
Valorugby se è in giornata può segnare mete a chiunque, ma al primo placcaggio sbagliato subisce qualsiasi avversario.
Nota più che positiva è il punto di bonus offensivo che a gennaio è spesso e volentieri cosa rara.

C’è un futuro anche senza Carlo Canna.
Il giocatore più rinomato delle fiamme oro viene degnamente rimpiazzato da Di Marco e tutta la squadra cerca comunque di onorare la partita giocando un rugby molto fisico ma forse troppo prevedibile.
Gli errori si sprecano in questa partita (personalmente ne ho contati 14) e commettere tutti quei falli in un campo dove è difficilissimo segnare è la via più breve per concedere la partita all’avversario.
Fortuna delle Fiamme che i calciatori di Rovigo non erano precisi permettendo così alla squadra della capitale di tornarsene a casa con un punto meritato.

Colorno esce con molta fatica da un periodo difficile vincendo una partita sofferta,portando a casa comunque un bonus offensivo preziosissimo.
Solo un punto ora divide in classifica Mogliano da Colorno ma, più che la classifica, a tenere alte le aspettative di Colorno è la sua capacità di segnare mete da fasi statiche oppure usando le gambe dei propri tre quarti.
Muovere la palla in questa stagione non è semplicissimo ma gli uomini di Garcia finalmente riescono ad incidere segnando medie di pregevole fattura.
Ceballos e Ferrara salgono in cattedra con un’ottima partita offensiva.
Da rivedere tutti i ripiazzamenti dalla seconda fase da gioco rotto.

A 14 minuti dalla fine, sotto di soli 4 punti, Vicenza aveva realmente sperato di fare il colpaccio in esterna, vanificando tutti gli sforzi effettuati prendendo una meta da prima fase difesa in modo barbaro.
La squadra di Cavinato ne esce comunque rinfrancata con la consapevolezza di aver tenuto testa ad un ottimo Colorno.
Da rivedere tutta l’organizzazione difensiva della Touche, troppo poco efficace in questa settimana.

E venne il giorno.
Mogliano interrompe la sua striscia positiva dall’arrivo di Umberto Casellato andando a perdere una partita a Viadana che fino a 5 minuti dalla fine credeva di poter vincere.
Questo con lo stesso spartito delle uscite precedenti.
Poco possesso palla, ed installata nella propria metà campo a difendere.
Malgrado ciò, i Biancoblu commettono delle scelte opinabili e si fanno sorpassare da Farias al 72esimo per il 15 a 13 finale.
Ormai la mina vagante fa paura a tutti, non per schemi complessi ma per dedizione e spirito di combattimento.

Anche Piacenza dimostra tutta la sua caratura andando ad impattare un ottima Reggio Emilia ma rimanendo con la bocca asciutta per quel calcio contro preso al 76esimo.
Dire che la squadra di Urdaneta ci abbia provato e farle un torto perché alcune delle mete più belle di questa stagione le abbiamo proprio viste segnate da Piacenza con delle azioni corali veramente pregevoli.
Il rugby purtroppo però non si fonde sulle sconfitte onorevoli.
I neri emiliani dovranno trovare un sistema per essere meno belli ma portare a casa certe partite.

L’unica delusione di giornata, visti i risultati stretti delle altre sfide, sta tutta nella prestazione della Lazio.
Pur giocando molti più palloni dell’avversario e potendo sfruttare 16 calci a favore le Aquile non si dimostrano mai pericolose andando a invadere i 22 avversari per pochissimi scampoli di partita.
Una meta tecnica realizzata e troppi errori in fase d’attacco non consentono di tenere la partita a margine stretto per sperare di risolverla verso la fine. Passo indietro (ennesimo…)
Tommaso Visentin