UP&DOWN – 12ᵃ Giornata

Torna la rubrica dedicata alla valutazione settimanale dello stato di salute delle squadre del massimo campionato italiano di rugby.
Questa rubrica si basa su opinioni personali e non considera la classifica ufficiale.
Ogni settimana verrà proposta una graduatoria ipotetica, dalla posizione 1 alla 10, in base ai risultati ottenuti nel fine settimana precedente.
Lo scopo è stimolare commenti e discussioni civili, senza intenzione di influire sulla classifica reale.

Indicazioni:
Verde: squadre che migliorano la loro posizione.
Giallo: squadre che mantengono la loro posizione.
Rosso: squadre che peggiorano la loro posizione.

Stato dell’arte dopo la 12ᵃ giornata

Rugby e Febbraio continuano a mostrarci il lato più ruvido e sporco del gioco trasformando ogni incontro in battaglie per la conquista di centimetri. Tutte le squadre coinvolte si stanno adattando alla stagione spendendo enormi energie per portare a casa il risultato tralasciando, almeno per il momento, la spettacolarità del gesto in sé. I plus e minus in questi turni sono manifestazioni di volontà, spirito di sacrificio e di sforzi personali più che valutazioni di gioco collettivo. La bellezza di questo sport passa volentieri per quello che si riesce a dipingere in queste tele sporche e con questi pennelli ruvidi. Chi ci riesce meglio sono sicuramente Reggio Emilia, le Fiamme Oro e Piacenza che trasmettono, in modo diverso ma con risultati identici, questo spirito di battaglia che ben si addice alla stagione. Mogliano e Padova sono invece le due delusioni di giornata. Se per la prima sembrerebbe addirittura un alzare bandiera bianca, complice un inizio di campionato da dimenticare, per la seconda si rimanda tutto alla fine di Marzo. Petrarca contro Rovigo e Viadana, in soli sei giorni. In quel frangente vedremo di che pasta sono fatti i Neri.

Viadana esce dalla Rugby Arena con la chiara sensazione di aver scampato un pericolo. I Gialloneri soffrono evidentemente la stagione fredda e non riescono mai ad imporre il proprio gioco. Placcaggi non sempre all’altezza e una gestione del possesso alquanto discutibile danno dei segnali importanti sullo stato di crescita della capolista. Viadana sta affilando le lame per la parte finale di stagione provando ad inserire nuovi volti nel 15 titolare e lavorando su strutture da sfruttare nella parte finale di stagione, correndo però il rischio di lasciare più di qualche punto in giro per lo stivale. È abbastanza palese che a dispetto delle prime partite della stagione, ora tutte le squadre dovranno sudare più del dovuto sia in casa che in esterna per raccogliere qualcosa. Più un passo indietro che uno in avanti per i ragazzi di Pavan, ma non era questo il match che doveva mostrare le ambizioni dei Lombardi.

Il tempo ed il calendario sembrano essere i migliori amici di Rovigo che riesce a recuperare energie e giocatori in un turno abbastanza facile. 5 settimane per prepararsi al Derby d’Italia con solo partite tra le mura amiche. Tutto sembra volgere bene per Giazzon ed i suoi almeno a livello di prospettiva. Reggio Emilia, Piacenza e poi Padova saranno lo snodo fondamentale per la rincorsa ad un posto al sole nei Playoff 2025. L’assenza di Thompson tiene ancora banco ma il giocatore sembrerebbe sulla via del rientro. Il suo minutaggio in recupero non dovrebbe essere un problema vista l’esperienza del giocatore, l’affiatamento con i compagni invece potrebbe essere un fattore da allenare in qualche modo prima del finire della stagione.

La squadra che giocava meglio in esterna piuttosto che tra le mura amiche, incappa in una giornata difficile. Viene messa sotto nei fondamentali dove aveva costruito la sua fortuna e perde due incontri su due contro Reggio Emilia in stagione. Donato si è dimostrato degno sostituto di Lyle dalla piazzola ma quello che è mancato in modo evidente è stata la presenza di più di un regista in campo a parte Trotta e Tebaldi. Padova si scopre squadra fallosa quando non riesce a gestire pochi palloni rispetto al solito e soffre quando vede i pali avversari troppo distanti. La propria metà campo sembra sortire un effetto negativo per i ragazzi di Jimenez che spesso si mostrano nervosi ed imprecisi nella fase difensiva.

Reggio Emilia riesce nell’impresa di battere i campioni d’Italia per due volte in stagione regolare e lo fa con merito. Non avessero smesso di giocare gli ultimi 20 minuti di partita, avrebbero addirittura potuto tentare di prendersi il punto di bonus.
Il valore dell’impresa, a prescindere dalle implicazioni immediate sulla classifica, sarà termine di confronto dovessero queste due squadre incontrarsi nei playoff. Ad oggi non sarebbe così ma la bellezza di questo campionato ci dà ancora 7 turni per sparigliare le carte. I Diavoli riescono ad imporsi in mischia chiusa e mostrano il loro lato più agguerrito mettendo in difficoltà in ogni fase i campioni d’Italia. La ricetta di Violi prevedeva di giocare quanto più possibile nella metà campo avversaria e così è stato.

Deve essere contento Forcucci per come i ragazzi hanno interpretato la partita. Mogliano era la mina vagante di questa seconda parte di stagione ed i Romani hanno saputo bene come disinnescare il pericolo. Smaltita la delusione di Rovigo, la Polizia di Stato è stata padrona del campo per almeno 65 minuti della partita ed ha saputo limitare ogni velleità di conquista avversaria. Canna ancora una volta dimostra di poter gestire con esperienza campi e situazioni diverse ad ogni maglia indossata. Tenere il possesso contro Mogliano ha pagato soprattutto per la mole di falli che i Veneti hanno dovuto commettere. Falli che hanno permesso alle Fiamme Oro di giocare in superiorità numerica per gran parte dell’incontro. Se vincere era l’imperativo, uscire dallo scontro diretto contro Mogliano con il punto di bonus non era scontato. La ricerca insistente della quarta meta, a scapito di calci che si sarebbero potuti piazzare ai pali, ha pagato il dovuto ed ora le Fiamme Oro possono continuare la ricerca al 4° posto distante ora 9 punti.

Mogliano esce dalla trasferta romana con la consapevolezza che ormai la rincorsa al 4° posto si è interrotta bruscamente. Sarà giusto provarci fino in fondo, ma 21 punti da recuperare con solo 7 turni da giocare sembra un’impresa titanica e soprattutto non completamente in mano alle volontà dei Veneti. Casellato non riesce nella magia di tenere la partita a punteggio basso commettendo troppi falli e giocando per 30 minuti in 14. Permettere alle Fiamme Oro di risalire il campo con questa facilità e con un vento che caratterizzava le due frazioni di gioco, ha spento ogni possibilità di vittoria per Mogliano che si era ben presentata a Roma segnando presto nella partita. Non gioca a favore di Mogliano l’interesse comune alla Benetton di concedere alcuni suoi giocatori come permit players. I Biancoblù di sicuro non molleranno fino alla fine del campionato ma ora sarà più complesso entrare in campo con quella foga da ultima missione. Tutto sta in mano ai suoi allenatori ed a come sapranno motivare i propri ragazzi.

I Rangers per la terza settimana consecutiva escono dal campo con il rammarico di aver perso un’altra occasione e con la certezza di essere diventati avversario ostico per chiunque. Nelle ultime 3 partite perse, Vicenza è sempre uscito dal campo con margini inferiori ai 5 punti. Segno di grande tenuta fisica e mentale. Tre sconfitte che hanno lasciato dubbi sulle decisioni arbitrali (su tutte la meta di Ciardullo in questo turno) ma che tolgono poco alla crescita evidente presentata da questa squadra. Rispetto al campionato scorso i Vicentini oggi riescono a sviluppare pericoli costanti ed essere sempre attaccati al risultato malgrado qualsiasi statistica contraria. La voce meno attraente di questa settimana coinvolge la touche, imprecisa e mai efficace quando doveva: in un match da 30 lanci!! solo il 66% di efficacia hanno reso difficile imbastire delle azioni d’attacco pericolose. La mischia tiene sempre il campo e questa non è una novità, mentre i ¾ risultano finalmente in sintonia col pacchetto per creare gioco continuo. Rammarico sì, però i progressi ormai sono consolidati.

Il dato più evidente della stagione di Colorno sta tutta nelle sette sconfitte su sette in trasferta. Il Ramo d’Orno costruisce la sua classifica solo negli scontri tra le mura amiche e la sua stretta fortuna sta tutta nei prossimi turni, dove potranno giocare in casa per sette volte su nove. Garcia ci prova in tutti i modi a dare un senso alla stagione di Colorno ma ormai si contano più i passi falsi rispetto alle occasioni di crescita. La rosa è evidentemente troppo corta per permettere innesti ed esperimenti tra i ¾ mentre la mischia deve sempre sobbarcarsi il grosso del lavoro a scapito (spesso) di qualità nei momenti fondamentali. Colorno dipende quasi totalmente dalle mete di Koffi e dal piede di Ceballos e questo presta il fianco a tutte le contromosse che gli avversari si riducono a proporre di volta in volta. Piacenza risulta come altro test sprecato dai Biancorossi che, per affermarsi come squadra con ambizioni diverse dal 7° posto attuale, dovrà sfruttare i match casalinghi e proporre rugby diverso e meno prevedibile.

Urdaneta deve, a ragione, essere contento della prestazione della sua squadra. Gli ultimi scontri diretti con squadre di pari classifica, sono sempre state delle vittorie con eccezione del pareggio in esterna a Mogliano. Piacenza ci sa fare con i suoi simili e quando la partita rimane su ritmi elevati dà il meglio di sé e porta a casa il risultato. Pur commettendo un numero enorme di calci contro (15!!) riesce a governare bene il ritorno di fiamma che Colorno aveva provato ad imbastire e gestisce meglio la pressione nella propria metà campo e senza palloni in mano.
Essere riusciti a mettere dubbi alla touche avversaria ha dato serenità in difesa ed ha permesso alla squadra di gestire il pallone con proposte d’attacco pericolose. Piacenza è una squadra in evoluzione e gioca molto meglio di come abbia cominciato il campionato, dove prendeva di media 30 punti a partita.

Poco da dire sulla Lazio che per l’ennesima domenica si dimentica di scendere in campo per i primi 40 minuti e concede il punto di bonus all’avversario già al primo rientro negli spogliatoi. Rimandata la prima vittoria di un’altra settimana, i Romani, complice il calendario favorevole, potranno cercare fortuna nelle prossime cinque partite casalinghe su sette turni rimasti. Ovviamente si troveranno di fronte squadre alla ricerca del massimo bottino e questo renderà più difficile la cosa. Un campionato fa il Vicenza pagò lo scotto della nuova rivista e non vinse neanche una partita in stagione regolare. Alla Lazio il duro tentativo di non essere la seconda squadra a permettersi questa statistica.

Tommaso Visentin