Torna la rubrica dedicata alla valutazione settimanale dello stato di salute delle squadre del massimo campionato italiano di rugby.
Questa rubrica si basa su opinioni personali e non considera la classifica ufficiale.
Ogni settimana verrà proposta una graduatoria ipotetica, dalla posizione 1 alla 10, in base ai risultati ottenuti nel fine settimana precedente.
Lo scopo è stimolare commenti e discussioni civili, senza intenzione di influire sulla classifica reale.
Indicazioni:
Verde: squadre che migliorano la loro posizione.
Giallo: squadre che mantengono la loro posizione.
Rosso: squadre che peggiorano la loro posizione.
Stato dell’arte dopo la 13ᵃ giornata
Il terzo trimestre della stagione si apre con l’incertezza generata dallo squilibrio tra ragione e sentimento.
In tempi recenti la terza parte della stagione era sempre votata a raccogliere e consolidare tutto quello che le squadre avevano seminato durante i mesi freddi.
Ormai questa certezza è scomparsa e se l’accesso ai play-off sembrava ormai corsa a quattro la fortuna dei recenti risultati ci presenta ancora una classifica in divenire.
Mi trovo sempre più convinto che l’espansione a sei squadre per l’accesso ai play-off darebbe ancor più pepe ad un campionato che comunque si sta mostrando (ora è finalmente) interessante e poco scontato. Con ancora cinque turni da giocare ed un potenziale massimo di 25 punti da portare a casa ci saranno ancora delle belle sorprese da scoprire in questo mese di marzo.
Lo scossone che la vittoria casalinga di Colorno su Padova ha creato ci mette sulla buona strada per avere ogni weekend delle partite molto tirate.
Lo stato di salute di ogni squadra verrà monitorato di settimana in settimana tenendo a mente che gli impegni di Coppa Italia potrebbero portare ossigeno o tossine pesantissime per la fine del campionato.

Viadana si salva da un match che aveva messo in ghiacciaia già al 60° minuto mostrando una prova di maturità quando in 13 contro 15 è riuscita a non subire passivi. Il test d’Italiano del secondo trimestre vede i gialloneri riuscire a non sfaldarsi in doppia inferiorità e giocando la seconda frazione di gioco nella propria metà campo.
Sulla crescita di Piacenza abbiamo poco da aggiungere e riuscire a tenere gli emiliani senza score è stato un bel salto di qualità per i padroni di casa.
Minare le certezze avversarie in touche quando potevano far girare la partita verso altre destinazioni è servito allo scopo del tenere a distanza gli avversari più accreditati per il posto al sole che Viadana sta cercando con fermezza.
Senza false attese Pavan ed i suoi sanno che gli ultimi tre turni di campionato contro le dirette contendenti diranno tanto se non tutto dello stato di crescita e sulle aspettative della squadra.
Sarà una pasqua interessante per questo campionato.

Forse siamo troppo severi contro Piacenza, la cui crescita è innegabile ed agli occhi di tutti, però non portarsi a casa il punto di bonus in certe condizioni grida vendetta.
Ultimo quarto di gara giocato in campo avversario senza pungere è forse il limite maggiore che abbiamo visto per la squadra di Urdaneta quest’anno.
I bianconeri non riescono a trovare fortuna dalla touche e lanciare i propri ¾, commettono errori e falli abbassando il ritmo partita e facendo il gioco di chi aveva tutto da guadagnare a tenere ritmi bassi.
La classifica ormai dice che la corsa verrà fatta su Vicenza per non finire penultimi in campionato e per quello che abbiamo visto fin d’ora sarebbe troppo poco per essere contenti.
Il restante girone di ritorno (tolto Rovigo e fiamme oro) vedrà solo scontri diretti contro le vicine di classifica. Piacenza dovrà dare tutto tra la fine di marzo e aprile.

Il ritorno di Thompson coincide con una vittoria che altrimenti sarebbe stata molto più difficile.
Le settimane spese a bordo campo non sembrano aver minato la precisione al piede del 10 di Rovigo che trasforma tutto quello che l’indisciplina degli avversari gli concede.
Visto il campo pesante e la giornata non limpida non tutti i calci erano semplici ma questo non ha minimamente compromesso l’efficacia del destro di casa.
Paga la scelta dell’allenatore di presentarsi con la panchina pesante e non utilizzare nemmeno l’unico cambio nei trequarti.
I Bersaglieri adesso si trovano ad essere la più diretta contendente per il primo posto in classifica e con gli scontri diretti contro Viadana e Padova a stretto giro.
Giazzon continua a far crescere l’intensità del gioco e sembra aver risolto il problema delle partite che non giravano per il verso giusto e che scappavano di mano troppo facilmente.

Reggio manca il secondo test Veneto che avrebbe potuto rendere la classifica molto interessante.
Paga il maggior peso degli avversari e la freschezza nelle fasi statiche pur segnando ottimamente da maul. Il punto di bonus difensivo ad un certo punto sembrava l’unica felicità che i Diavoli potessero raggiungere.
Purtroppo la dipendenza da Ledesma è apparsa evidente alla sua uscita e tutto ciò che di buono si era visto contro Padova è rimasto negli spogliatoi.
Avendo meno armi da sfoggiare Reggio si è trovata nello scomodo vestito dello scontro di trincea che non sempre ha indossato con stile quest’anno.
Violi avrà sicuramente maggior fortuna quando i campi saranno più asciutti e veloci ma per il momento si trova ancora a dover inseguire i playoff cercando di non farsi sorprendere dalle Fiamme Oro.

Dove è finita quella squadra che concedeva poco o nulla agli avversari quando sentiva che la partita era ormai vinta.
Più che una domanda un’affermazione questa che vede i Neri dilapidare un margine di 11 punti di vantaggio a 7 minuti dalla fine contro una squadra distante 25 punti in classifica.
La colpa maggiore del Petrarca sta tutta nel non aver messo a referto più punti possibile contro la seconda peggior difesa del campionato ed essere scomparsa quindi dal campo nel momento più importante in ogni sport.
Era da qualche tempo che non commentavamo 2 sconfitte consecutive di Padova ed i prossimi turni ci diranno seriamente le intenzioni di Jimenez ed i suoi.
3 turni impegnativi e la semifinale di Coppa Italia saranno il Marzo che attende Padova.
Tutto si giocherà sulle proprie convinzioni e sulla fiducia che questo mese andrà a generare sulle emozioni dei Veneti.

Lo scontro argentino arride a Garcia che evidentemente è riuscito ad infondere fiducia ai suoi dopo le prestazioni stentate degli ultimi turni.
Colorno si dimentica di essere la seconda peggior difesa del campionato e crede nell’impossibile assieme ai suoi tifosi andando a colpire gli avversari dove pochi altri c’erano riusciti nel recente passato.
La partita Colorno la vince rendendo ogni punto d’incontro una battaglia e facendo commettere a Padova 17 falli quando la media stagionale era di 11 circa.
Il tour dei piani alti continua per Colorno che nei prossimi tre turni affronterà in sequenza il meglio della classifica attuale.
Il primo scalpo è stato preso, vedremo in seguito che soddisfazioni arriveranno.

Il punto in più viene soprattutto dal colore che la vittoria in un derby può generare.
La Polizia di Stato ha avuto più difficoltà del previsto contro il fanalino di coda del campionato che rimanda di un’altra settimana la rincorsa alla prima vittoria.
Le Fiamme ora si trovano a sole 4 lunghezze dall’ultima sedia libera per i playoff con lo scontro diretto con Reggio Emilia a fine Marzo.
Gli uomini di Forcucci vengono a capo di un match molto combattuto solo dell’ultimo quarto di partita grazie ad una disciplina impeccabile ed un ottimo gioco al piede.
Fasi statiche altalenanti con una touche non all’altezza dei prossimi impegni.
Ci sarà da lavorare per non lasciare nessun punto per strada.

Alla Lazio va il merito di aver impegnato la 5° forza del campionato più del previsto, vedendo scappare la partita solo negli ultimi 15 minuti a differenza delle uscite precedenti.
Lazio che paga ancora la maggior velocità della Serie Elite commettendo troppi errori e falli.
Le ultime due mete prese sono frutto di inesperienza e poca concretezza.
Quello che manca alla neopromossa è evidentemente il poter contendere agli avversari tutte le fasi statiche, le sue trasformazioni (maul su tutte) ed il minor impatto fisico nell’uno contro uno.
Smanacciare una touche avversaria sui propri 5 metri porta solitamente poca fortuna, in generale però, se la maul avversaria è troppo dominante la coperta risulta sempre troppo corta.
La curva d’apprendimento per la massima serie si dimostra ancora fuori dalla portata della seconda squadra di Roma.

Lo scontro tra i cugini vede vittorioso Casellato su Cavinato, che si porta a 7 vittorie su 14 scontri diretti. Mogliano torna alla vittoria dopo due stop consecutivi e prepara il finale di stagione seminando quello che servirà per la prossima stagione.
La partita è decisa dalla maggiore disciplina dei padroni di casa e dalla capacità di mettere sempre in difficoltà la difesa avversaria costretta a commettere 18 falli.
Pur se messa sotto in mischia chiusa, i Leoni riescono ad instillare più di un dubbio ai lanci in touche avversari e segnano anche una meta da pressione su lancio ridotto.
Il rientro di Padovani fa scordare le assenze dei vari permit e la fine del Sei Nazioni promette una rosa al suo allenatore più competitiva per il finale di stagione.
I playoff sembrano ormai fuori portata (alla 4° mancano 8 punti su 25 a disposizione) e gli scontri diretti contro Padova, Rovigo e Reggio Emilia non sembrano partite da vittoria con bonus facile.
Resta il fatto che Mogliano negli ultimi 8 turni ha prodotto 5 vittorie, 1 pareggio e due sconfitte.
L’inizio di stagione difettoso si è dimostrato tassa troppo alta da scontare.

I Rangers dominano gli avversari in mischia chiusa ma escono dal campo con una media di un fallo ogni due minuti di gioco.
Troppa indisciplina ed il piede di Padovani rendono il tutto impossibile per qualsiasi velleità di vittoria.
Le cose buone viste fin qua rimangono ma il Vicenza d’inizio stagione (complice anche la crescita degli avversari) è cosa diversa rispetto alle ultime uscite.
Le statistiche sui placcaggi inefficaci o sbagliati fanno sì che Mogliano possa ovviare alcune mancanze importanti.
Cavinato è riuscito a creare comunque una formazione che riesce a tenere testa a tutti gli avversari, dovesse anche limare quegli errori d’inesperienza che in certi momenti della partita non vanno fatti avrebbe centrato l’obiettivo di crescita e conferme che si erano imposti alla prima promozione due anni fa.
Tommaso Visentin