Torna la rubrica dedicata alla valutazione settimanale dello stato di salute delle squadre del massimo campionato italiano di rugby.
Questa rubrica si basa su opinioni personali e non considera la classifica ufficiale.
Ogni settimana verrà proposta una graduatoria ipotetica, dalla posizione 1 alla 10, in base ai risultati ottenuti nel fine settimana precedente.
Lo scopo è stimolare commenti e discussioni civili, senza intenzione di influire sulla classifica reale.
Indicazioni:
Verde: squadre che migliorano la loro posizione.
Giallo: squadre che mantengono la loro posizione.
Rosso: squadre che peggiorano la loro posizione.
Stato dell’arte dopo la 9ᵃ giornata
Brutte battute d’arresto per Valorugby e Rovigo, che in trasferta cadono malamente e accantonano il girone d’andata con molte ombre e poche luci. Entrambe sono riuscite a battere Padova in esterna ma hanno mostrato il fianco in più di un occasione. Questo campionato dalle molte soste prevede che si debba essere al massimo a Maggio, ma certe sconfitte pesano più sul morale che sulla classifica. Mogliano continua la sua risalita e le Fiamme Oro stupiscono quando decidono di stupire. Colorno esce ridimensionata dalle aspettative d’inizio anno e si scotta a Roma non entrando mai in partita. Garcia non sembra ancora aver infuso esperienza e maturità ai suoi ragazzi. Vicenza, consumati i fasti dei primi turni, tiene comunque il campo contro il Petrarca ma continua a mostrare i suoi limiti contro squadre più attrezzate. Piacenza tira un sospiro di sollievo contro la Lazio che invece manca per l’ennesimo turno l’appuntamento con la vittoria. In chiave salvezza questa era ‘’La Partita’’ che i Romani non dovevano perdere. Tutto nella norma? No! Viadana non sembra soffrire la crisi del secondo hanno e aggiunge sostanza alla sorpresa. Se questo è il preambolo, segniamoci la data.
29-03-25 Nella città del Santo: Petrarca – Viadana. Qui passerà molto della stagione…

Viadana per la terza settimana di fila è in cima a questa classifica grazie ad una prestazione sontuosa tra le mura amiche dello Zaffanella. I gialloneri perdono tutte le statistiche contro l’avversario comunque rifilano 48 punti alla 4° forza del campionato. I ragazzi di Pavan dividono la paga perfettamente a metà offrendo 24 punti per tempo ad una difesa in confusione in tutte le fasi di gioco. Viadana continua ad essere sia il miglior attacco del campionato che la miglior difesa e porta a referto tre giocatori ai primi posti della classifica dei metamen del campionato. In attacco segna di media 4,5 mete a partita e Farias sta aggiornando le sue statistiche al calcio mettendo ai pali 8 trasformazioni su 8 tentativi. A voler cercare il difetto a tutti i costi, possiamo solo appuntare che Viadana sia perfetta troppo presto nel campionato.
Averne di questi problemi….

«Call it magic, call it true» cantano i Coldplay, e le magie continuano in terra veneta al Quaggia. Per la quarta settimana consecutiva Casellato gioca il suo personale campionato nel quale deve ancora conoscere la sconfitta. Tre vittorie con uno scarto massimo di 7 punti ed un pareggio dicono molto di una squadra che è tutto tranne che un orchestra. Lo spartito che il nuovo allenatore ha dato ai suoi ragazzi è composto da un unico concetto: «Sacrificio». Tanto basta a Mogliano per sbrigare la pratica Rovigo. Pur avendo un possesso palla minimo e giocando di fatto sempre nella propria metà campo, due mete fortemente volute ed il piede di Avaca tengono vive le speranze della rimonta irreale che i Biancolblù vogliono regalarsi. Il 4° posto è oggi a 12 punti e ci sono ancora 9 turni da giocare. Chissà…

Le Fiamme Oro salgono in cattedra nella propria erba sintetica e danno prova di quello che sarebbero in grado di fare se solo giocassero anche contro le prime della classe allo stesso modo. Avevamo detto che una tra le due aperture sarebbe stato il POTM e così è stato per Carlo Canna che continua a mantenere standard altissimi per questo campionato. Quasi 26 punti di media per ogni domenica di gioco concessa aumentano le speranze di una classifica più consona per gli uomini di Forcucci. Per continuità di ragionamento, ennesima partita dove la squadra vincente è inferiore all’avversario in tutte le statistiche. Però i Romani vanno in meta 6 volte con 5 giocatori diversi e lo fanno meritandosi ogni segnatura.

Un solo risultato disponibile per non cadere nella minaccia della retrocessione e la missione è compiuta. Piacenza vince la partita che deve vincere e lo fa nel modo a lei più consono, gestendo la battaglia per il territorio e tenendo la Lazio distante dalla propria linea di meta quanto più possibile. Sotto di 6 punti alla fine del primo tempo, gli emiliani fanno salire in cattedra Castro che segna complessivamente tre ottime mete per ribaltare un risultato che poteva riaprire la corsa alla salvezza. I Lyons sono in striscia positiva da tre turni e questo può essere il miglior antidoto ai cali di pressione o all’abbandono alla tristezza. La Lazio dovrà comunque andare a Piacenza in Primavera a giocarsi le ultime carte, con le squadre dal 6° al 9° posto separati da 4 punti.

Il Petrarca non si muove dal suo posto vincendo la partita come da copione, ma giocando in modo troppo nervoso contro un avversario che nella prima metà di partita era rimasto negli spogliatoi. Un giallo ed un rosso in una tranquilla domenica da 36 punti fa uscire allo scoperto il nervosismo che Petrarca aveva ben mascherato in altre parti del campionato. Le solite certezze sulla mischia dei neri funzionano, ed ormai ogni domenica la ricerca è vedere se Lyle non vince il premio Player of the Match. Jimenez dovrà comunque lavorare di più sul ritmo partita e sul possesso palla, concesso con troppa semplicità agli avversari.

Vicenza ci prova con tutte le forze e porta il Petrarca alla paranoia facendogli commettere un sacco di falli, ma tutto questo non basta perché alla lunga la maggior esperienza dei Neri disinnesca tutti i tentativi positivi messi in campo. Vicenza sembra aver esaurito la spinta d’inizio campionato, mostra ancora buoni segni di rugby giocato ma non riesce più ad abbassare il ritmo partita. Cavinato cerca di tenere più palloni possibile e di giocarli nel campo avversario ma pur riuscendoci a livello statistico tutti questi sforzi non vengono trasformati in punti pesanti. I Rangers scendono di tre posizioni e si fanno scavalcare dai cugini di Mogliano attendendo lo scontro diretto di Marzo.

Colorno manca l’obiettivo della continuità nella partita a più basso tempo effettivo della settimana. Pur mantenendo il possesso della palla per una frazione e mezza i ragazzi di Garcia fanno fatica a tirar fuori qualcosa di buono dal cilindro. Ad ogni azione inefficace la risposta delle Fiamme prevedeva una corsa sotto i pali a leccarsi le ferite. Esser sotto di 29 punti dopo 40 minuti è una tassa che difficilmente chiunque potrebbe rimettere a debito e Colorno non fa differenza: provandoci con tutte le forze ed arrivando anche al – 13 punti a dieci minuti dalla fine. Cosa già vista in altre uscite, i biancorossi non danno il meglio di sè allo scadere. Tutto da rivedere.

Continua la ricerca disperata della Lazio al primo successo. Lo spettro del Vicenza del 2024 perseguita i bianco-azzurri. Sembrava che la vittoria in Coppa Italia potesse aver tolto questa scimmia dal groppone dei Romani ed invece i Lyons, con un ottimo secondo tempo, hanno messo seriamente a repentaglio le speranze di permanenza nella massima serie della Lazio. 12 minuti effettivi di possesso palla sui 33 della partita rendono altamente improbabili qualsiasi opportunità di successo, anche per squadre con arsenali più potenti.

Rovigo non perdeva due partite di seguito da troppo tempo perché non venga sottolineato in questa sede e non metta più dubbi di quanto non meriti. Casellato strega la sua ex squadra che soffre la pressione difensiva e non riesce ad andare oltre 12 punti segnati. Piccola scusante può essere individuata nelle condizioni del campo veramente proibitive. Il dato però più preoccupante è quello dei possessi. Oltre il 60% di pallone e campo a favore e solo 12 punti a referto mettono seriamente in discussione le ambizioni dei bersaglieri. Il focus della squadra ora sarà tutto nel risolvere questa mancanza di concretezza.

La partita di Reggio Emilia dura appena 4 minuti. Quando Wagenpfeil segna la prima meta, la percezione è che i ragazzi di Violi non vedano l’ora che l’arbitro fischi l’80°. Se la difesa latita per tutta la partita, l’attacco non dimostra nulla di concreto pur avendo la supremazia nel possesso palla. Valorugby deve cercare subito di dimenticare questa sconfitta capendo perché tutto sia andato storto, 8 touche perse su 18 lanciate è un segnale preoccupante che Violi deve correggere al più presto. Prossimo appuntamento a Roma contro la Lazio sempre alla ricerca del primo successo.
Tommaso Visentin